Sydney, Surry Hills - Ieri sera, sono stata alla conferenza per il lancio della piattaforma MySpace.
Un po' come per Facebook, d'ora in avanti, sarà possibile costruire applicazioni per il social network che ha fatto faville tra i giovani americani e che ancora riveste un ruolo importante come mezzo di prima promozione per musicisti e gruppi emergenti.
Evento aperto ad una stretta cerchia di persone del mestiere: web strategists, manager di prodotto, sviluppatori, qualche esperto di pubblicità, un paio di giornalisti, stop.
Mai come in queste occasioni, il network è importante e, non so se per convinzione, praticità o per semplice coincidenza, chi lavora su Facebook, Twitter e similia, usa questi siti come quasi esclusivo mezzo di comunicazione.
Ed ecco che i miei updates aumentano esponenezialmente, la lista dei miei contatti si popola, superando i 200 amici e l'agenda Vuitton appena ricevuta dalla mamma si impolvera.
La carta è superata, fashion e web insieme combinano poco e poi, come vivere senza reminders?
Il dress code, per questo genere di occasioni, semplicemente non esiste.
Se esistesse, sarebbe 'T-shirt con scritta da nerd'. C'era addirittura un tipo che si pavoneggiava di un "I don't believe in God, but I accepted his friend request" stampato in pieno petto.
E per fortuna : io stessa avevo dimenticato che il lancio fosse ieri e mi sono presentata subito dopo l'ufficio : jeans e zaino in spalla.
Tocco di stile? Il Mac e un carré Hermès come cintura. Inutle dire che mi sentivo molto più chic per il Mac.
Ho preso un taxi al volo e sono arrivata a tastare il terreno, prima del resto del team: qualche faccia nota, qualche altra che sembra ricordare foto viste online, altre ancora erranti per la sala, che bisogna finger di conoscere da tempo immemorabile.
Per fortuna ci si da del tu, un problema in meno.
E poi un po' di sfrontatezza. Chiedere. Qualsiasi statistica stimerebbe il "di che cosa ti occupi?", (più semplicemente "what do you do?", in inglese) come la formula più ripetuta della serata.
Collezionata qualche manciata di biglietti da visita, associato qualche nome ad un profilo o ad una posizione, stupito qualcun altro di cui avevo appena letto il CV online, postate in diretta le impressioni su tutto : dal sushi alla compagnia.
Essi, perché, manco a dirlo, l'wifi è perennemente disponibile nei Geeks Events. Connessione rapida, gratuita ed immediata. Basta aprire il laptop e si è online. Viva l'eterno stand by.
Adorabile Laurel : mi ha scorrazzata tutta la sera e mi ha presentata a chiunque, Sauvignon o buon cuore, è stato un piacere.
Perché questi eventi, a voler ben vedere, consistono in un rapido seminario ed un sacco di stringimenti di mano.
"Conosciamoci, sponsorizzato da MySpace" sarebbe stato il titolo adatto.
Un bilancio?
In un mondo che ancora sembra sfuggire a certe ipocrisie, amicizia e collaborazione coesistono, passione e lavoro coincidono, i risultati si vedono. Si', stupisce anche me. Lasciatemi surfare l'onda.
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