lunedì 24 marzo 2008

Libertà è Partecipazione

Navingando su Facebook, ho appena trovato un vecchio video di Gaber.

La Libertà
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.




E' sorpendente come certe cose non siano cambiate.
Anche nel Web e proprio nel Web di oggi la partecipazione è l'elemento fondamentale, ci rende tutti liberi di esprimerci e di accedere all'informazione.

Il video è su YouTube, naturalmente.

domenica 23 marzo 2008

Twitter Color Wars




Da qualche giorno, su Twitter, si è scatenata una guerra di colori.
Un po' come si faceva in campeggio, da ragazzini. All'inizio si giocava per squadre ben organizzate e divise, piano piano queste squadre formavano tra loro coalizioni, sino a costituire due fronti opposti, spesso contraddistinti da colori diversi.

Non c'era una vera logica, nell'associazioe, né si sapeva per che cosa ci si affrontasse : il processo era una spontanea aggregazione in cui età, sessi ed amicizie diverse costituivano insieme un'entità nuova, seguendo un leader ed un biologico bisogno di aggregazone.

Ed esattemente cio' che sta succedendo in Twitter: le squadre non sono solo due, perché gli utenti sono ben più dei partecipanti ad un campeggio estivo, ma si stanno formando con la stessa inconsapevolezza generale per l'obiettivo della lotta : per ora esistono solo le fazioni.

Rosso, giallo, blu, verde, rosa...
Colori scelti per gusto, per simpatia o per supportate le coalizioni meno numerose (il web è social, anche in questo).

Da ieri, vengono mandati ai partecipanti tramite un sito messaggi con "missioni" da compiere : realizzare 10 scatti digitali di un membro della squadra in divisa (ebbene, si', vestirsi di rosa, signori PINK, miei alleati) nell'atto di lanciare "un oggetto tra i tre indicati" e pubblicare su Flickr.

Per chi non raggiunge il numero di scatti richiesto, eliminazione diretta.
Chissà com'è andata?

lunedì 17 marzo 2008

Friend Feed

In questi gorni sto provando Friend Feed.
Si tratta di un aggregatore di news.
Che cosa?

Dipende da quanto siete internattari, da quante identità online avete ecc, ma gran parte della popolazione del web si ritova ad avere profili su diversi siti : Facebook, Flickr, Twitter, Blogger...

Un tempo era semplice, i momenti di ricreazione erano momenti di relax e sfogliare uno o due social networks non sarebbe stato un problema.

Ora l'economia di tempo è diventata un'ossessione, ci indespettisce dover aspettare qualche secondo perché si apra un' email o dover cercare, sommersa tra chissà quante altre già note, l'informazione più fresca o più vicina a cio' che ci interessa sapere.

Per questo, sono nati i feeds : aggiornamenti in tempo reale sulla "nuova" attività online di un sito o di un utilizzatore che ci interessa seguire.
Un tempo si chiamavano RSS ed erano roba da esperti. In pochi li usavano - solo coloro che davvero di Internet sapevano un bel po'.
Per la massa non erano particolarmente utili, né particolarmente interessanti, perché il metodo di consumo era ancora globalmente rilassato.

Ora, tutti siamo toccati da un bisogno di efficienza e non parlo di efficacia, che sarebbe il naturale voler raggiungere uno scopo prefissato, parlo di ottimizzazione e mi riferisco a tutti i campi della vita. Io stessa mi ritrovo a ragionare automaticamente sul modo più veloce di raggiungere una zona della città, a sapere se è meglio attraversare qui o laggiù, conoscendo l'ordine in cui scattano i semafori ecc. Viviamo all'erta.
A meno che non si voglia, certo, leggere un libro di poesia e trascorrere qualche ora in un parco ma, anche questa, deve essere una scelta e scommetto quello che volete che, una volta considerato finito il momento di ricreazione, anche voi prendereste la strada più breve per rientrare a casa. E' un riflesso automatico.

Beh, dicevo, questo bisogno di efficienza e questa moltitudine di identità online hanno creato spazio per gli aggregatori di feeds.

Basta connettersi al sito (alcuni richiedono un invito, per darsi un po' di arie e per restringere il testing della versione Beta), selezionare i network di cui si fa parte, inserire username e password e ecco che si ha una sorta di portale privato attraverso il quale si puo' accedere all'informazione e pubblicarne altra.

Un solo log-in, tutta l'informazione nn ancora letta, un solo post e la possibilità di pubblicarlo su diversi social network.

Friend Feed è affiliato a Google: garanzia di qualità.
Permette di vedere i propri feeds, quelli dei propri amici e quelli di gente che non si conosce.
Offre addirittura la possibilità di seguire persone che non lo utilizzano. Per questo, c'è chi lo accusa di facilitare la persecuzione.
Per conto mio, e parlo da donna, la tecnologia fornisce solo strumenti per fare un po' meglio cose che già prima sapevamo fare benissimo :)

Ecco che aspetto ha:


sabato 15 marzo 2008

Facebook





Che cos'è
60 milioni di utenti, migliaia di applicazoni, conferenze in tutto il mondo, start up che basano la propria attività sul social network.
Facebook è tutto questo, ma è soprattutto una rivoluzione nei rapporti umani.
E non stiamo, qui, parlando di comunicazione a distanza, e-mail costo zero o messaggi istantanei.
La rivoluzione di Facebook non è tecnologia, ma sociologica.
Un tempo - per molti di noi, sino a qualche mese fa - la comunicazione online era a due vie.
Io scrivo una mail a te, tu scrivi una mail a me, io ti scrivo su msn, tu mi rispondi.
Se escludiamo i blog, in quento possono essere considerati come quotidiani online o diari aperti, nulla di simile era mai esistito.

Come funziona
Nato come comunità di studenti, il sito ha mantenuto una struttura semplice ed intuitiva
Ci si connette al sito Facebook.com
Si inseriscono nome e cognome (veri : funziona come una rubrica telefonica)
Si selezionano la propria città/università/compagnia e altri dati facoltativi
Una schermata chiede indirizzo e password e-mail (serve per trovare automaticamente tutti coloro che, tra i vostri contatti e-mail, sono già iscritti al sito - e vi stupirete di quanti saranno)
Scelta di una foto e via.

A che cosa serve
Una volta settato il profilo e trovati i primi contatti capirete immediatamente l'utilità del sito.
Aggiunta la prima manciata di amici apprezzerete la quantità e l"accessibilità delle informazioni a vostra disposizione. Avrete modo, infatti, di navigare i loro profili e vedere "a che punto sono" in diversi campi. Questo vale per le persone che frequentate nel quotidiano, e per persone che avevate perso di vista.

Che informazione riporta
Facebook riporta ogni genre di informazione, a seconda di cio' che la persona che state osservando ha deciso di rendere pubblico
Cotatti telefonici, professionali, privati, indirizzi, relationship status, lista degli amici, messaggi ricevuti sul muro, addirittura le foto delle vacanze ed uno status sempre aggiornato

Lo status
Lo status è una scritta che apparirà accanto al vostro nome.
La pagina è già impostata : "Priscilla is..." sta a voi completarlo o lasciarlo in bianco; è un modo per far sapere agli amici come ci si sente o che cosa si sta facendo. Un po" come Twitter.

Da comunicazione a pubblicazione e pubblicità
Con Facebook, la comunicazione è diventata pubblicazione.
Nel senso che si"rende pubblico" cio' che prima era sempre stato privato.
Pubblico è il Wall - il Muro - su cui gli amici vi ricorderanno della prossima cena o faranno un commento su un momento divertente condiviso al lavoro o a lezione.
Pubblici sono gli album di foto che aggiungete al vostro profilo, pubblico è il vostro status.
I diversi elementi qui elencati costruiranno - e vi permetteranno di costruire - un'immagine di voi. Il profilo dovrebbe essere reale ed oggettivo ma puo' anche costituire una sorta di spot pubblicitario (molto all'acqua di rose, intendiamoci) permettendovi di mostrare i lati di vi che preferite.

venerdì 14 marzo 2008

Twitter


Come mantenete i contatti con i vostri amici?
E-mail? Facebook? Un blog?
Impegnativo.
Perché in questi tre casi bisogna raccontare qualche cosa di rilevante.
E che ne è dei momenti apparentemente irrilevanti della vostra giornata?
Persi? Peccato non condividerli.
Vi è mai capitato di bere una tazza di caffé e di fermarvi a pensare : "Pero', questa è proprio una squisita tazza di caffé"?
Non vi è capitato?
Stop.
Avete bisogno di cogliere. Di prestare piu' attenzione ai momenti interstiziali della vita.
Ma qui non parliamo di psicologia, né di saggezza.
Qui, si parla di comunicazione. Online per essere precisi.
Se sapete apprezzare o almeno cogliere i micromomenti della giornata, bravi.
Sono preziosi.
Ma possono diventarlo ancora di piu, se condivisi.
Vi regalerebbe un sorriso sapere che il vostro migliore amico ha appena visto un film interessante o che la mamma sta preparando un dolce per la cena?
Twitter permette questo.
E' un servizio di micro blogging che permette di rispondere in 140 caratteri alla domanda "What are you doing?" - "Che costa stai facendo?".
Su Twitter si puo' "seguire" - "follow" un gruppo di persone e trovare, ogni volta che ci si connette al servizio, la lista dei loro messaggi.
Questo vi permetterà di rimanere in contatto in modo flessibile e divertente con le persone di cui vi interessa sapere anche le piccole cose.
Iscrivetevi, scegliete un nickname, inserite una foto ed iniziate a postare.
Permetterete a chi vi vuole bene di conoscere gli aspetti di voi di cui non avete normalmente tempo o modo di parlare.
A presto su Twitter, allora. Io sono SHHHE chi mi ama, mi segua.

Qui il video simpatico e chiaro, che vi ho parafrasato:

domenica 2 marzo 2008

Internet e web : le differenze

Il titolo di questo blog è Internet E Web e questo primo post ha l'obiettivo di spiegare i due termini

Molti li usano indistintamente, come sinonimi : si tratta di un'abitudine spesso accettata, ma anche di un'inaccuratezza. Internet e Web sono due cose legate, ma distinte.

Internet è un'enorme rete di reti che connette milioni di computer tra loro. Queste multiple connessioni costituiscono una piattaforma alla quale ogni terminale puo' collegarsi ed essere immediatamente in contatto con tutti gli altri connessi.

L'informazione, per muoversi su questa grande rete, usa linguaggi chiamati protocolli.
Il Web (anche conosciuto come World Wide Web, ovvero rete mondiale) è uno dei tanti modi che si possono usare per accedere all'informazione presente sulla grande rete Internet. Il protocollo Internet usato dal Web è l'HTTP.

Altro strumento usato dal Web sono i browsers (Internet Explorer, Firefox, Safari), questi servono per accedere a pagine Web, legate tra loro da links (legami di ipertesto)
L'evoluzione odierna rende il testo sempre più "iper" e sempre più multimediale, nelle pagine web, infatti, è ormai comune vedere combinarsi animazioni, suono e video : elementi che arricchiscono l'esperienza dell'utente e che, a volte, addirittura si sostituiscono alla tradizionale espressione scritta.
Un manuale di istruzioni, un tempo, era un elenco a punti con specifiche regole da seguire. Ora è molto facile incontrare manuali interattivi : dimostrazioni in cui vediamo il mouse muoversi sulla pagina, per mostrarci come fare a nostra volta o video (pubblicati su YouTube) in cui qualche giovane manager di prodotto dà un assaggio delle funzionalità offerte dal servizio presentato.
Si unisce l'utile al dilettevole : dare informazione in modo chiaro, divertente, veloce e personale. Il video di un esperto spiega, in 30 secondi, il nocciolo del prodotto, intrattiene, e da alla marca una personalità molto più forte rispetto a quella di un pdf in bianco e nero.

L'intrattenimento, a passi meno grandi (seppur decisi), si spinge anche oltre le barriere del Web, nel grande mare che è l'intero Internet. E-mail, messaggi istantanei, ftp sono mezzi di comunicazione Internet-non Web dal grande potenziale.

Perché spesso i due termini vengono confusi?
Perché Internet comprende tutto e l'Web è l'aspetto più sorprendente di Internet, quello in cui la grafica, gli effetti, i milioni di utilizzatori fanno scalpore e, quindi, quello di cui si parla di più.
Vogliamo chiamarla sineddoche? Va bene, basta sapere.

sabato 1 marzo 2008

Istruzioni per l'uso : leggere l'etichetta

E, per etichetta, si intende il modo migliore di comportarsi.

Ehi, avevate mai pensato alla comune etimologia dei due termini (etichetta di un abito ed etichetta-galateo)? Io ci penso solo ora. Proprio vero che certi automatismi sono in noi: conosciamo gli elementi, li usiamo e, a volte, ci capita di non pensare.

Euristiche: Internet come il mondo reale
In Internet, come nel mondo reale, si creano euristiche, automatismi di ragionamento e comportamento, meccaniche associazioni di significati. Questo succede, quando si naviga in rete da un po' e, proprio come quando si naviga, si sa da che parte tira il vento e che cima lascare, senza bisogno di pensarci.
Sono scorciatoie 'economiche' che ci risolvono la vita.
Pensate se dovessimo ragionare ogni mattina su come si prepara un caffé - soprattutto tenuto conto del fatto che, almeno per le prime due ore dal risveglio, io ho la stessa attività cerebrale di una melanzana acerba.

Netiquette
Divago. Dicevo : gli automatismi.
Il 'grazie' e il 'per favore' di Internet, le formulette salvavita ci rendono persone educate, senza essere di intralcio, parliamo della netiquette.

Idee accessibili a tutti
E' interessante ritrovarsi a pensare, a ri-ragionare cose già note. Come l'etichetta di inizio paragrafo. E Internet è il mezzo ideale per farlo, perché offre contenuti di ogni genere, spunti di ogni nazionalità, età e livello, punti di vista e argomenti infiniti.
Il Web 2.0 è rivoluzionario proprio per questo : quasi chiunque puo' far sentire la sua voce, il contenuto non è più imposto dall'alto ma proviene e si accumula dalla massa.

Ancora in molti hanno difficoltà con i mezzi di comunicazione di ultima generazione e, spesso, la comunità Web, a suo modo chiusa ed elitaria ("Ma come, non sai che cos'è un RSS???"), lo dimentica.

La virtù degli sviluppatori odierni, pero', e di chi si occupa di strategia Internet, è l'attenzione crescente all'usabilità (usability, userbility, ergonomia - chiamatela come volete). Perché la tecnologia puo' fare passi di gigante - e li sta facendo - ma se i suoi prodotti non sono accessibili e rappresentano un mistero per la maggior parte della popolazione, la partita non è vinta.

Proprio il web, in questo periodo di fermento e di perpetuo stato nascente (le versioni Beta, sperimentali, sono sempre più diffuse), puo' permettersi di vivere l'altrimenti utopico idillio della condivisione.

Open Social, di Google ne è il manifesto. Il metamondo stravolge le regole del reale e crea un incontro nel quale, più si è, più si vince. E si vince giocando. Sono infatti Videocasting, Podcasting e Social Community a farla da padroni. E, giocando, si creano i migliori prodotti. Con passione e qualche notte in bianco.

L'informazione ha di per sé un valore intrinseco, se di qualità, ed un valore potenziale. Il valore potenziale dell'informazione, esiste solo se l'informazione è

  • reperibile (possibile da trovare)
  • accessibile (possibile da decifrare con i mezzi e le conoscenze di cui si dispone)
  • elaborabile (possibile da maneggiare: puo' l'utente fare qualche cosa con l'informazione che gli stiamo dando?)
  • utile (gli serve o gli fa perdere tempo?).
Se l'informazione risponde a tutte queste caratteristiche, allora sarà anche diffusa, perché più persone potranno farla propria e comunicarla ad altri.
Se non scriviamo un diario segreto ma un sito internet, è perché vogliamo che la nostra informazione sia diffusa.

Niente trucchi si gioca a carte scoperte - trasparenza.

Sono qui per aiutarvi a rendere questo gioco divertente ed interessante, a trovare la strategia migliore per diffondere la vostra informazione e per renderla accessibile a tutti.

Si gioca, rispettanfo qualche regola: torniamo, per la terza volta, all'etichetta:

Anche in Internet, fiducia e valori
I social network e il web in generale, sono basati sulla fiducia e su valori condivisi.
Non serve condividere cultura, religione, gusti, modi di fare : basta condividere il modo di comportarsi, quando si è nello stesso ambiente.

Blog: le regole non scritte
Le regole, nella blogosfera (il mondo dei blog), sono raramente scritte:

  • L'amministratore della pagina ha pieni poteri e puo' decidere di cancellare un intervento offensivo, anche se l'attitudine all'apertura che contraddistingue la rete rende l'atto di censura fastidioso in primo luogo per chi si ritrova costretto a praticarlo, perché toglie un po' di 'verità' al tutto.
  • Il tono della conversazione si intuisce dal contesto: esistono blog scherzosi in cui la parolaccia è ammessa, altri più composti, in cui è meglio evitarla. Si tratta, come in qualsiasi altro mondo, di savoir vivre.

Vi scrivo una serie di regoline che dovrebbero permettere di esprimere opinioni, senza incorrere in perdite di tempo e di informazioni.

Per la quarta volta: l'etichetta.

Rispetto: non importa se un intervento è infimo stupido o maleducato. Siete superiori? Dimostratelo rispondendo ad un livello più alto.

Criticare le idee: controbattere, argomentare, difendere. Tutto permesso. Cio' che non è permesso è criticare le persone. Un'idea puo' essere stupida, una persona ha solo un'opione diversa dalla vostra.

Scrivere con coscienza: niente di diffamatorio, minaccioso o che infranga il copyright.

Niente spam: nella vita di tutti i giorni si puo' anche chiamare insistenza, in Internet è qualche cosa che non si fa. Esprimete la vostra opinione una volta e aspettate una risposta. Se non ne ricevete, è inutile postare nuovamente la medesima cosa : riceverete la stessa indifferenza. Idem vale per le pubblicità, qualsiasi cosa non sia strettamente legato all'argomonte discusso verrà cancellato senza alcuna pietà. Signori markettari dele pilloline blu, non provateci. Bogus, neanche voi. E niente di pornografico, razzista o roba simile. Ci siamo capiti.

Evitate le informazioni personali: nomi, cognomi, indirizzi e numeri di telefono sono dati privati, delicati e spesso superflui in rete. Internet offre tantissime vie di comunicazione sicure : usiamole il più possibile.

Niente stampatello: SCRIVERE IN STAMPATELLO equivale ad urlare (conservate le maiuscole per le iniziali dei nomi propri e sarete sulla buona strada.

@Someone: quando partecipate ad una conversazione, soprattutto se non in tempo reale (i commenti ad un blog, un forum...) specificate a chi state rispondendo. Il simbolo piu' usato e' la chiocciola @ (si legge 'at'). Quindi, se dovete rispindere ad Alice, iniziate la vostra frase con @Alice. Questo vi sara' utile anche su Twitter.

Buona navigazione :)